Cellulari: quante radiazioni emettono, modello per modello

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Il tema sui presunti rischi del telefonino e' come un fiume carsico: appare e scompare periodicamente. Per fare un po' di chiarezza, la rivista CNET reviews ha elaborato un elenco con tutti i modelli venduti in Usa e le loro emissioni di radiazioni (http://reviews.cnet.com/4520-6602_7-5020355-1.html). Prima di consultarlo bisogna tener conto che l'unita' usata e' la SRA, ossia la potenza della radiazione che penetra nel corpo umano. Il massimo imposto dalle autorita' perche' un modello possa essere commercializzato varia: in Usa e Canada e' di 1,6; in Europa 2. Solo un modello, Motorola v195s, e' in perfetta conformita'. Il piu' basso (0,135) e' LGKG800.
La lista e' soltanto orientativa. Ne' l'OMs ne' l'Agenzia statunitense del farmaco ritengono che l'uso del cellulare comporti dei rischi. Allora perche' preoccuparsene? Perche', spiega Juan Represa del Consiglio Superiore della Ricerca Scientifica: "In campo scientifico e' impossibile dimostrare il non effetto di qualcosa". Si puo' solo dire che "finora" non sono comparse le complicazioni temute.

Anche i cellulari possono fare popcorn!

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Quattro amici intorno ad un tavolino e tre cellulari intorno ad una manciata di semi di mais. Un quadretto assolutamente senza senso se non fosse per quei magnifici popcorn che dopo pochi minuti prendono a saltellare sul tavolino.

E' il nuovo video che gira su internet a cui seguiranno sicuramente decine di altri filmati per riprendere decine di esperimenti di questo tipo. Il trucco è semplice: basta mettere i semi di mais in mezzo a tre o quattro cellulari e poi chiamarsi a vicenda. A quel punto il campo elettremagnetico creato dai telefonini farà il resto.

Attenti a cellulari ed internet: l’abuso può portare al ricovero

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Due bambini spagnoli di 12 e 13 anni si trovano in un centro specializzato vicino a Barcellona per disintossicarsi: "sono arrivati per la loro dipendenza a '’Messenger', ma abbiamo notato che avevano una dipendenza da telefonino", hanno detto i medici. E anche in Italia il loro uso inizia a far discutere: un'indagine di Adiconsum Lombardia rivela che su mille studenti di terza media e del biennio superiori il 98,5% possiede un telefonino ed invia in media da scuola tre telefonate al giorno.
Si fanno sempre più preoccupante le notizie sull’utilizzo distorto dei telefoni cellulari: l’ultimo caso, che dovrebbe far riflettere non poco le agenzie educative principali, ad iniziare da famiglie e scuola, giunge delle pagine del noto quotidiano spagnolo "el Mundo": il 15 giugno un articolo riporta che due bambini spagnoli di 12 e 13 anni sono stati ricoverati in un centro specializzato a Lleida, vicino a Barcellona, per disintossicarsi da quella che è stata definita una "dipendenza da telefonino".
"Sono arrivati per la loro dipendenza a ‘Messenger', ma abbiamo notato che avevano una dipendenza da telefonino", ha dichiarato Maite Utges, direttrice del centro di psichiatria infantile a Lleida. Evidentemente i due ragazzi avevano anche libero accesso ad Internet, visto che operavano con il sistema di invio di messaggi rapidi più famoso della rete. Al punto che le loro giornate erano ormai scandite dai ritmi senza tempo della comunicazione virtuale: a casa utilizzavano cellulare ed internet in continuazione e senza essere controllati dai genitori. “Così a scuola andavano malissimo”, ha spiegato la responsabile del centro di igiene mentale infantile della città.
”Per guarire occorreranno almeno due anni – ha spiegato il direttore medico - perché non è facile disfarsi di una simile abitudine dopo che i bambini trascorrevano cinque, sei ore ogni giorno assieme al telefonino”.
Il centro di Lleida si è ormai specializzato nella cura di bambini e adolescenti che mostrano "internet-dipendenza", precisa "el Mundo". Attualmente ve ne sarebbero ricoverati almeno 20. E a confermare la gravità delle conseguenze della cattiva gestione delle nuove tecnologie on line è stata anche l'Agenzia anti-droga spagnola, secondo cui circa il 10% degli adolescenti a Madrid soffrirebbe di dipendenza da cellulare o internet. I giovani spagnoli ricevono un telefonino tra i 12 e i 14 anni, ma gli esperti raccomandano di non comprarglielo prima dei 16.
Anche in Italia i rischi derivanti dall’abuso dei cellulari tra i ragazzi comincia a preoccupare: da una recente indagine di Adiconsum Lombardia, su mille studenti di terza media e prima e seconda superiore, il 98,5% possiede il telefonino e il 14,5% addirittura due o più di due. Ma non c’è da sorprendersi se in ogni famiglia ve ne sono tra i 4 e i 5.
Anche in Italia entrano negli zaini in prevalenza attorno all’età di 10 anni. E pure da noi il loro uso inizia a far discutere. Se nei locali scolastici vengono infatti svolte in media tre telefonate al giorno (a dispetto di circolari ministeriali che ne aboliscono l’uso), il boom è quando si parla di sms: se ne inviano anche 40-50 al giorno. Per non parlare delle riprese e delle foto scattate a scuola: il 10% ammette di averlo fatto e poi divulgato le immagini.